Coppetta mestruale, le cose da sapere

Difficilmente, se avete già un’opinione a riguardo, cambierete idea. La coppetta mestruale, come si suol dire, o si ama o si odia. Nel mezzo, le indecise che non sanno se abbandonare assorbenti interni ed esterni e affidarsi alla novità. In rete si trovano moltissimi articoli a riguardo, ma soprattutto forum dove le donne raccontano le proprie esperienze, in positivo o negativo. Non è facile capire se oltre alle istintive riserve ci siano degli effettivi motivi per sconsigliarne l’uso. Dai ginecologi non è arrivato nessun vademecum ufficiale: molte chiedono consiglio al proprio medico per decidere. Raccogliere informazioni, quindi, è fondamentale per districarsi tra le posizioni contrastanti e per conoscerne benefici o pericoli. Nel farlo, non è difficile rendersi conto che molte delle pagine a tema rimandano a siti di e-commerce dove acquistare il prodotto. Diffidiamo di chi indora troppo la pillola per poi vendercela: vediamo effettivamente di cosa si tratta.
COS’È
Le prime apparizioni risalgono agli Anni ’30, quando Leona Chalmers depositò negli Stati Uniti un brevetto molto simile a quello dei modelli attuali. Con la commercializzazione degli assorbenti usa e getta, però, la coppetta ebbe poca diffusione. È stata sdoganata solo 70 anni dopo e nel nostro Paese la consapevolezza a riguardo ha avuto un’impennata nel 2016. È, in poche parole, un piccolo imbuto (lungo circa 4-5cm, diametro intorno ai 3 cm) di silicone medicale.
IL MATERIALE
Il materiale è uno dei punti di forza dei sostenitori della coppetta: non essendo in lattice, non comporterebbe nessun rischio per le persone allergiche e raccogliendo il flusso mestruale, invece che assorbirlo, non porterebbe con sè il medesimo pericolo di sindrome da shock tossico dei tamponi interni. Se alcuni siti escludono categoricamente qualsiasi legame fra coppetta e TSS, su altri le posizioni sono meno chiare. La consapevolezza di questa possibilità, sia per chi utilizza tamponi interni sia per chi si affida alla coppetta, non deve comunque essere sottovalutata.
COME FUNZIONA
Quello che preoccupa di più, di solito, è come inserire la coppetta senza farsi del male. Viste le sue dimensioni e la maggior rigidità rispetto a un qualsiasi assorbente interno, la diffidenza nei confronti di questo oggetto è alta. Esistono molti tutorial online che spiegano come utilizzarla nel modo corretto, mostrando le ‘tecniche’ più comuni di inserimento e rimozione. Ci sono, poi, diverse misure e diversi livelli di flessibilità. Di solito si consiglia alle ragazze under 30 e a chi non ha ancora partorito di affidarsi alle coppette più piccole, mentre per chi ha già affrontato una gravidanza è meglio utilizzare le più grandi.
Sicuramente l’utilizzo non è intuitivo: durante i primi cicli si suggerisce di fare più tentativi in ambienti tranquilli, per prendere confidenza con il proprio corpo.
PRIMA, DOPO E DURANTE IL CICLO
Nei giorni effettivi del ciclo la coppetta raccoglie il flusso di sangue senza assorbirlo e quindi deve essere svuotata manualmente. È fondamentale poterlo fare nelle condizioni adatte: le mani devono essere lavate sempre e dovreste avere la possibilità di pulire a sua volta il silicone. Il vantaggio principale, secondo molte donne, è che il ricambio può essere fatto in archi di tempo relativamente lunghi. C’è chi dice ogni quattro o ogni sei ore, addirittura qualcuno si spinge fino alle 12. Sicuramente dipende dalla consistenza delle perdite, ognuna deve saper valutare per se stessa. I contro, sono di natura soprattutto pratica. Molte fanno notare che nei bagni pubblici non sempre è possibile trovare un ambiente confortevole o avere a disposizione rubinetti privati. Altre rispondono che basta portare in borsa una bottiglietta d’acqua. Come dicevamo all’inizio, difficile smuovere fautrici e detrattrici dalle proprie posizioni.
Una volta al mese, a ciclo concluso, va sterilizzata prima di essere riposta.
I PRO
Quello che mette d’accordo tutte le sue fan, è che la coppetta mestruale è comoda, ecologica ed economica. Sono i pro che leggerete più frequentemente online. Comoda perché una volta inserita, viene «dimenticata» e risulta meno evidente degli assorbenti esterni, per ovvie ragioni, e meno invadente di quelli interni, che vengono criticati per l’effetto di secchezza vaginale. Ecologica perché non usa e getta: mediamente si stima possa durare circa 10 anni, evitando di produrre la medesima quantità di rifiuti dei suoi colleghi. Economica perché l’investimento iniziale (fra i 20 e i 30 euro) verrebbe poi ammortizzato dal suo ripetuto utilizzo.
QUANDO NON USARLE E I CONTRO
Si sconsiglia la coppetta a chi ha subito un intervento ginecologico, una colonscopia e alle donne soggette a infezioni ricorrenti. Se soffrite di cistite cronica e di flussi molto abbondanti è meglio preferire gli assorbenti esterni. Va sempre rimossa prima di un rapporto sessuale e non può essere utilizzata con l’anello vaginale anticoncezionale. Infine, non è adatta alle ragazze vergini, perchè difficilmente sarà possibile inserirla lasciando intatto l'imene.

Queste sono considerazioni e spiegazioni trovate in internet e nei siti stessi delle coppette mestruali, vi lascio di seguito alcuni siti dove potete trovare alcune coppette mestruali e leggere i consigli riportati li.










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